emdr-pink-is-good-rollupLo scopo di questo progetto è facilitare le atlete nella formazione del gruppo e nella possibilità di raggiungere l’obiettivo con maggiore sicurezza, partendo dal presupposto che la vita dello sportivo è caratterizzata da diversi momenti stressanti come l’allenamento, la gara, l’insuccesso, l’infortunio. Queste situazioni sono solitamente ben tollerate, ma spesso lo stress che precede una competizione importante e la pressione che si può vivere possono condizionare la qualità della performance e se non esiste una buona interazione mente-corpo è difficile massimizzare le proprie potenzialità.
La preparazione e una buona forma fisica sono fondamentali, ma occorre tenere in considerazione che l’emotività potrebbe avere un peso addirittura maggiore della prestazione fisica. Infatti, a parità di preparazione atletica, la differenza è data dall’atteggiamento mentale con cui allenamento e competizione vengono vissuti.

Il metodo EMDR rafforza le emozioni positive che si verificano quando gli atleti raggiungono una condizione di equilibrio tra la sfida e le abilità di coping.

I fattori mentali che caratterizzano le prestazioni di picco sono un alto impegno nell’attività, una buona concentrazione, la gestione di pensieri ed emozioni, la fiducia in se stessi, e il rilassamento fisico e mentale in combinazione con elevata prontezza (Krane & Williams, 2010).
Più l’atleta riesce ad utilizzare le proprie risorse per mettere in campo performance di livello, più sarà facile accedere ad una buona immagine di sé sentendosi efficace, competente e di valore e vivere il gruppo come ulteriore risorsa.

Un numero crescente di sportivi si trova a confrontarsi nel corso della vita con eventi altamente stressanti, ma anche veri e propri traumi. Lo stress della competizione potrebbe riattivare memorie corporee ed emotive non completamente elaborate ed è per questa ragione che verrà valutata anche la possibilità di elaborare eventi traumatici che possono essere alla base della difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi. Ad esempio, molti atleti dopo un infortunio, dopo la riabilitazione fisica, dopo una sconfitta ma anche dopo eventi di vita traumatici, possono presentare difficoltà a riprendere la pregressa attività sportiva; possono manifestare la comparsa di rabbia e impotenza, sbalzi di umore, sensi di colpa, pensieri depressivi, frustrazione, tutte sensazioni negative che contribuiscono a creare negli sportivi comportamenti che possono andare a minare il loro rendimento.

Le neuroscienze mostrano come il cervello umano sia un organo altamente plastico, che muta a seconda delle attività che svolge. Come l’allenamento fisico cambia il corpo, così un allenamento mirato, il controllo armonico delle emozioni e la gestione dello stress portano progressivamente a cambiamenti significativi del cervello. A questi corrisponde un significativo miglioramento delle prestazioni sportive e del benessere. Il protocollo EMDR (Protocollo per lo Sviluppo e l’Installazione delle Risorse, RDI) viene utilizzato con grande efficacia con gli atleti (Foster & Lendl, 1995), allo scopo di potenziare e sviluppare le risorse necessarie per ottenere una elevata prestazione. Lo sviluppo delle risorse si riferisce a interventi strategici, condotti nel corso di una serie di sedute, volti a sostenere lo sviluppo di queste risorse positive e a massimizzare la prestazione dell’atleta in termini di capacità, concentrazione e motivazione (Leeds, 1997).

[button link=”https://emdr.it/wp-content/uploads/2018/07/Volantino-pink-is-good.pdf” size=”large” variation=”black” align=”center” target=”blank”]SCARICA IL VOLANTINO[/button]

Il protocollo EMDR è utile per affrontare l’ansia da prestazione, le credenze negative, le inibizioni comportamentali, lo stress post-traumatico e il recupero psicologico di eventuali fallimenti sperimentati dagli atleti nel corso delle loro prestazioni. Può essere molto utile per risolvere i disturbi non patologici di tutti i giorni, come eccessivo temporeggiamento, paura di fallire, battute d’arresto e cambiamenti di vita.
Quindi l’utilizzo del protocollo delle prestazioni di picco può essere utilizzato per:

  1. aiutare lo sportivo ad acquisire e rinforzare le abilità necessarie per affrontare le sfide quotidiane;
  2. individuare le risorse utili a raggiungere una performance ottimale;
  3. rafforzare le capacità e favorire l’autorealizzazione.